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A tu per tu con Martina Boscoscuro, il libero che per anni ha calcato con successo il nostro parquet  e quello di altre società italiane ed europee e non solo….un saluto al VPP per i suoi 50 anni!

Martina, quando e perché hai iniziato a giocare a pallavolo?

Onestamente è successo un po’ per caso. Mia mamma stava cercando uno sport da far praticare a me e mia sorella con orari che potessero coincidere con il suo lavoro, quando, un giorno Franca è andata in ufficio da lei e le ha detto : “le porti in Via Verdi che c’è il minivolley”. Mia mamma si è illuminata perchè la palestra era proprio dietro casa di mia nonna che avrebbe potuto accompagnarci. Abbiamo fatto il primo allenamento e ci siamo innamorate della pallavolo.

Poco dopo anche mio cugino ha iniziato a giocare e così la pallavolo è praticamente diventata una dipendenza. Giocavamo assieme ovunque in salotto, in spiaggia e perfino sui sassi del cortile di mia nonna.

Volley Pool Piave, 50 anni di attività, tanti scudetti, il certificato oro, il primo posto nel ranking nazionale giovanile…tu sei stata protagonista di questi successi e dello spirito del VPP…

La pallavolo come ogni sport di squadra ti insegna la convivenza, la condivisione e il rispetto per gli altri. Ma il Volley Pool Piave non si ferma li. Cristina, Paolo, Beppe, Rossano, i molti coach e i dirigenti che negli anni hanno contribuito a far crescere noi atlete ci hanno insegnato anche il senso di appartenenza, l’ordine, l’organizzazione, la disciplina e, cosa non scontata, ad aver rispetto di noi stesse e del nostro corpo, insomma ci hanno educate ad essere atlete non solo dentro la palestra, ma nella vita di tutti i giorni.

La pallavolo inoltre mi ha insegnato a ‘lavorare’ sotto pressione e a reagire ai momenti di difficoltà.

Tutti questi sono dei valori molto importanti che mi accompagnano nella vita di tutti i giorni.

Qual è stata la partita o l’azione che avresti voluto rigiocare ? …o una vittoria che non si può dimenticare ?

La partita che vorrei rigiocare? Direi la finale regionale U15 che abbiamo perso contro Altavilla. Quel gruppo era speciale. Il lavoro di squadra ci aveva fatto superare molti momenti difficili portandoci fino alla finale, avremmo meritato di vincere ma non è stato così.

Di partite che ricorderò a vita ne ho molte, dal mio primo titolo provinciale U13, che abbiamo vinto con Cristina a Ceggia, allo scudetto U17 a Chiavenna. Ogni vittoria è un ricordo indelebile e questo anche grazie ai genitori che, dopo ogni partita, ci portavano a festeggiare tutte insieme creando un gruppo molto coeso, una grande famiglia!

Tanti sacrifici, ma anche belle soddisfazioni. Che consigli daresti alle giovani atlete impegnate sul doppio fronte della scuola e della pallavolo agonistica ?

Indubbiamente le soddisfazioni ti fanno sopportare ogni sacrificio.

Sembra retorica ma la cosa più importante per uno studente-atleta è l’organizzazione.

Quando andavo a scuola mi capitava spesso di avere compagni di classe che non praticavano sport ma erano sempre indietro con lo studio e i compiti mentre noi atleti eravamo preparati per verifiche e le interrogazioni. Questo perché sapendo di non avere tanto tempo a disposizione si è costretti ad organizzarsi e finire i compiti prima dell’allenamento  o della partita.

Ma non sempre è facile. Mi ricordo di trasferte con i libri in pulmino, chi studiava in spogliatoio e chi si interrogava a vicenda in allenamento durante la pausa acqua.

Com’era il tuo rapporto con le compagne di squadra?..e ci racconti un aneddoto da spogliatoio?

Generalmente ho sempre avuto un buon rapporto con le mie compagne. Ovviamente con alcune ho un rapporto più stretto e siamo tutt’ora in contatto, con altre ci siamo perse di vista.

Dove ti vedi tra qualche anno? …e cosa conserverai degli insegnamenti appresi qui al Volley pool Piave  ?

Come ho detto prima il Volley Pool Piave mi ha trasmesso un sacco di valori che mi accompagnano nella vita quotidiana.

Non saprei dire dove mi vedo tra 5 anni, soprattutto perchè sono diventata mamma da poco e in questo momento la mia vita è incentrata su mia figlia… chissà magari tra 5 anni sarò in giardino ad insegnare a Vittoria a palleggiare!!

 

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