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Play-off, si comincia. Messe in archivio le due finali regionali, con l’Imoco Volley under 16 e la Costruzioni Susanna Imoco sul tetto del Veneto, con la conquista delle finali nazionali, ora il gruppo si concentra tutto sulle gare che possono valere la promozione in B1. Un traguardo difficile da immaginare all’inizio della stagione, con una squadra che partiva con una età media di poco sopra i 16 anni e con gli obiettivi principali rivolti al settore giovanile, ma che si è fatto sempre più concreto con il trascorrere della stagione. Le ragazze di Matteo Trolese hanno dimostrato tutto il valore e il talento, oltre a un grande spirito di squadra; per alcuni tratti l’Imoco Volley è stato anche in testa alla classifica di B2, girone D. Valore confermato anche dalle tante convocazioni nelle Nazionali e nelle rappresentative.

Domani, dunque, Gara1: alle 20.30, al “Barbazza”, di fronte Pieralisi Pan Jesi, formazione che aveva battuto (ci è voluto la “bella”) Imola. Gara2 sarà giocata sabato 26. L’eventuale “bella” martedì 29, questa volta al “Fontebasso”.

Si tratta di una gara dal sapore di amarcord. Le due società, infatti, si sono trovate una di fronte all’altra tra il 1997 e il 2001, quando militavano in A2. Non solo. Alle sfide con Jesi è legato un momento storico per il Volley Pool Piave. Il 23 marzo del 2000, a Cecina (Livorno), l’allora Ateikon San Donà conquista la Coppa Italia di A2 battendo in finale Jesi per 3 a 1. Spettacolare e indimenticabile l’ultimo punto: prima uno straordinario salvataggio in difesa del libero Simonetta Franzoi (famoso il coro dei tifosi “Ce l’abbiamo solo noi, Simonetta Franzoi!”) e poi punto dell’alzatrice Rachele Sangiuliano con un colpo che allora si definita alla Manu Benelli (considerata la più titolata giocatrice di pallavolo della storia italiana, inventò il palleggio all’indietro direttamente sul campo avversario). Rachele venne poi premiata come la migliore giocatrice della finale.

“Arrivati a questo punto non esistono avversari semplici”, taglia corto Trolese. “Lo avevamo detto, stiamo giocando ogni tre giorni. Finito domenica il campionato regionale under 18 siamo tornati subito in palestra, pronti a mettere tutto ciò che serve per giocarci questo turno: siamo arrivati fin qui, vale la pena provarci”. Il coach Trolese traccia, poi, un bilancio della finale Under 18 contro Bassano. “Quanto alla finale regionale, ogni allenatore vorrebbe dalla propria squadra la gara perfetta, non l’abbiamo trovata, merito anche di un avversario che non ha sbagliato praticamente nulla in più di due ore di gioco. La differenza alla fine l’ha fatta un errore di troppo nei momenti difficili, siamo riusciti a stare concentrati nonostante il forte lo stress dei continui match point annullati ambo le parti. Abbiamo dimostrato di saper soffrire e non possiamo che non uscirne con un pizzico di maturità sportiva in più”.

Atteggiamento e maturità che saranno utili anche nei play-off.

Per quanto riguarda la squadra a disposizione, assente la centrale Asia Leandri, che ha rimediato la frattura di un dito della mano destra e quindi non può essere utilizzata.

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